Clarence Seedorf, 38 anni, al primo derby da allenatore. LaPresse

Clarence Seedorf, 38 anni, al primo derby da allenatore. LaPresse

Una sfida. In poche parole: faccio quello che voglio io, al massimo schiero in difesa De Sciglio. Ovviamente a destra. Gli input o chiamiamoli inviti della società, anzi, di Adriano Galliani, saranno quasi sicuramente ignorati. Che poi, visto dalla sua parte, significa coerenza e onestà intellettuale. Insomma, Clarence Seedorf, schiena ritta e sguardo fiero, non vuole sentire ragioni. Il tecnico del Milan è lui e la formazione la decide solo lui, con la consapevolezza però che ormai il confine con l'addio è sottile.
autonomia — Lo fa intendere alla vigilia del derby, prima a Milan Channel, poi nella tradizionale conferenza stampa della vigilia. "Galliani? Lui mi ha detto sin dall'inizio che ho la piena autonomia per decidere chi va in campo. Siamo in totale sintonia. Il futuro? Ho un contratto e poi non comunico con la società attraverso voi giornalisti. La squadra sta bene, è concentrata. Vedo un gruppo solido. Domani abbiamo una grande opportunità". Ma la formazione? "Ho già le idee chiare. Non ho dato indicazioni precise durante la settimana, ma ci siamo allenati bene. I ragazzi hanno un obiettivo e sono pronti". Non lo preoccupa il flop con la Roma, perché è convinto che la squadra all'Olimpico si è comportata bene, sottolineando al grandezza dell'avversario. E con De Sciglio a destra? "Ovviamente sì" è la conferma pacata, ma decisa. Su Pazzini al fianco di Balotelli sfoggia poi umorismo e decisione: "Vanno 11 giocatori in campo, Balotelli da solo farebbe fatica..." deludendo così i sostenitori del Pazzo. Ma conferma che El Shaarawy sarà convocato.
il coraggio — Analizza gli avversari: "Come si batte l'Inter? Con il coraggio. Quella nerazzurra è una squadra determinata e aggressiva. Il Milan deve giocare con coraggio e con compattezza, facendo bene entrambe le fasi. Cercheremo di continuare a fare bene sino alla fine della stagione e magari di conquistare l'Europa Leauge. Non ho fatto calcoli: ma è chiaro che vogliamo raggiungere l'accesso alla competizione continentale. Remiamo tutti nella stessa direzione" sottolinea. E si toglie qualche sassolino dalla scarpa: "Mi hanno dato fastidio alcune dichiarazioni e alcune critiche ingiuste. I numeri parlano chiaro: la squadra sta facendo bene e soprattutto i giocatori non meritavano alcune uscite. Serve rispetto da parte di tutti, anche da parte della critica".
l'italia, l'europa e carletto — Seedorf fa un bilancio sulle italiane nelle coppe: "Tutti abbiamo il dovere di pensare a riportare in alto il calcio italiano e di fare analisi e autocritica. Le partite possono avere delle storie come l'altra sera, la Juve poteva fare gol, ma non ha trovato la serata giusta. Non si può dire che non è all'altezza di altri club europei, anzi il contrario. Lo stesso Napoli è stato sfortunato. Sicuramente dobbiamo fare qualcosa per riconquistare quanto fatto in passato". Come venirne fuori? "Ci vogliono pianificazione, coraggio e anche tempo per costruire. Chi ha più forza economica può fare le cose in maniera più veloce, ma non è una garanzia di vittoria e lo abbiamo visto tante volte". E a proposito di Europa lancia un messaggio ad Ancelotti: "Vedere Carlo in finale di Champions mi fa provare grande gioia: se lo merita, in tante stagioni in club importanti ha sfiorato la finale e quest'anno l'ha ritrovata. Tifo per lui".